Patrizia VALPIANI

Valpiano foto

Un viaggio di esperienza creativa, ispirazione e dinamiche poetiche
(13 ottobre)

Nella prima parte dell’incontro si propongono due immagini che sembrano contrapporsi: una legata al quotidiano esistere, una legata al mondo della fantasia e del sogno e su questa base si invita a scrivere un breve componimento attingendo al proprio mondo interiore e alle proprie esperienze. Insieme poi le leggeremo, parlando di emozione e di musicalità.

Domenico BULFARO

Bulfaro foto

La Scrittura Kintsugi: l’oro nella frattura
(13 e 14 ottobre)

Trasformare la sofferenza nel proprio oro: è questa l’essenza della Scrittura Kintsugi®, metodo di poesiaterapia e tecnica di scrittura terapeutica sviluppata e messa a punto da Dome Bulfaro; si tratta di una forma di cura innovativa, di auto-mutuo aiuto, che l’ideatore con il suo equipe “Mille Gru” ha già sperimentato con notevoli risultati ottenuti con tutte le età e gruppi/contesti anche molto diversi fra loro. Il laboratorio, che ha una funzione conoscitiva e dimostrativa, esplora alcune modalità di Scrittura kintsugii®, tra le oltre venti differenti forme ideate, concentrandosi sulla quartina, fiore di questa tecnica. Le poesie kintsugi nascono dall’unione di tre componenti: l’arte del kintsugi (l’arte giapponese di riparare gli oggetti di ceramica con l’oro), lo haiku e la quartina poetica occidentale e mediorientale.

Enzo CEI

Cei foto

Fotografia come indagine
(13 ottobre)

Avvalendosi delle sue fotografie, saranno offerti punti di vista  scaturiti da una prolungata permanenza nelle varie realtà sanitarie per condividere il tempo terapeutico e del riaccendersi della speranza.

Dalla parte del paziente
(14 ottobre)

L’incontro ricalcherà il taglio del suo lavoro scelto e condotto per portare all’attenzione dell’opinione pubblica questioni riguardanti la salute della persona vista dalla parte di chi vi opera e di chi vi si affida.

Rosa INTROCASO

ROSA INTROCASO

Parole come sipari. Caviardage ed eleborazione dell’esperienza
(13 ottobre)

Il workshop, a partire dalla presentazione di un’esperienza di animazione di un gruppo di donatori e volontari dell’Associazione Italiana Donatori Organi, intende presentare e proporre ai partecipanti uno strumento che consente di innescare un processo di elaborazione creativa e poetica dei propri vissuti esperienziali.
Nel corso del laboratorio i partecipanti saranno invitati a sperimentarsi con la realizzazione di un caviardage a partire da una serie di stimoli e tracce che verranno fornite dai formatori.

Artefatti realizzati nel laboratorio

MATERIALE DIDATTICO

Momcilo JANKOVIC

Jankovic foto

Parlare ai bambini della loro malattia o di quella dei loro genitori
(13 ottobre)

Ho eseguito finora più di 750 comunicazioni di diagnosi di leucemia o di patologia cronica a minori dai 4 ai 18 anni, e nel 70% dei casi in presenza di eventuali fratelli. La metodologia seguita ha previsto l’utilizzo di una metafora (giardino fiorito), la comunicazione senza la presenza dei genitori (medico – minore/i), modalità dialogata.
Con lo stesso schema ho eseguito finora più di 55 comunicazioni a minore/i della malattia oncologica o terminale di un genitore.

MATERIALE DIDATTICO 1
MATERIALE DIDATTICO 2
MATERIALE DIDATTICO 3
MATERIALE DIDATTICO 4

Luca BUONAGUIDI

Foto

Ambulance songs – non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita
(14 ottobre)

Hai una canzone che ti ha salvato la vita?
Ambulance Songs è un progetto che al posto della critica propone, come diceva Susan Sontag, un’erotica dell’esperienza artistica. Per partecipare non devi per forza conoscere la storia della musica, quel che ti serve è la storia dell’amore tra te e quella musica, scrivere un pezzo della tua autobiografia attraverso la colonna sonora di quel momento, per non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita.

Lorenza GARRINO

Garrino foto

La creatività nel linguaggio filmico: stupore e gesti di cura
(14 ottobre)

Il linguaggio filmico inteso nella sua componente artistica e creativa unisce l’elemento ludico ad un’istanza didattico-conoscitiva, configuran­dosi come una vera e propria composizione narrativa-dida­scalica.  L’utilizzo dei filmati nella for­mazione alle cure favorisce lo sviluppo di processi di pensiero criti­co e riflessivo, gettando i presupposti per un apprendimento trasformativo. Consente di riflettere su quanto vi possano essere attimi “fuggenti” di puro stupore, straordinari, che dilatano il tempo e lo spazio ed espandono la consapevolezza, cogliendo l’emozione di una sorpresa, di un regalo inaspettato, di un gesto d’affetto inatteso. Riconoscere nel quotidiano delle cure il sentimento dello stupore e della meraviglia, ed abbandonarsi ad esso per qualche istante, espande il senso di sé, riempie la vita di creatività e di gioia, aumenta il benessere e l’equilibrio psicologico. Nel laboratorio verranno trattati questi temi attraverso la visione di spezzoni di film ed un confronto riflessivo in piccolo e grande gruppo.

MATERIALE DIDATTICO 1
MATERIALE DIDATTICO 2

Teresa IAVARONE

Iavarone foto

La scrittura poetica dell’Haiku: tra creatività, generatività e cura educativa
(14 ottobre)

Il laboratorio si prefigura quale opportunità di sperimentare un approccio compositivo, creativo e generativo della poesia Haiku a supporto delle relazioni di cura, al fine di sollecitare condotte educative dell’altro e di sé attraverso la “messa in gioco” sia dei professionisti sanitari e dell’educazione sia dei pazienti. A partire dalla conoscenza degli elementi essenziali della costruzione poetica, l’esercizio della scrittura di Haiku offrirà stimolo per indagare emozioni personali, percorsi di vita, tra agiti professionali e vissuti di malattia, offrendosi come strumento di dialogo terapeutico e trasformativo.

Materiale didattico

Manuele CECCONELLO

Cecconello foto

Dalle immagini che si ‘vedono’ alle immagini che si ‘vivono’: appunti per una estetica del tempo fotografico e cinematografico tra nostalgia e desiderio
(13 ottobre)

Cinema e fotografia sono “arti del tempo” giacché quanto fanno con la realtà è rendere parti di essa indipendenti dalla transitorietà del tempo che scorre e riproporle in una versione convenzionale e trasmettibile tecnicamente sempre uguale. Quanto è presente in una immagine – fissa o in movimento – è dunque un simulacro istantaneo di realtà che è fatta e contiene “tempo che scorre” o che “è scorso” una volta e per sempre. Nel laboratorio si approfondiscono questi concetti con la visione e il commento di fotografie, spezzoni di film e opere video di importanti artisti messi a confronto anche con l’ambiente mediale contemporaneo e l’uso dei suoi mezzi di riproduzione e registrazione.

MATERIALE DIDATTICO

Vincenzo ALASTRA

alastra prematuri

Mail Art: giostra di bellezza e di cura
(13 ottobre)

Sentieri di poesia visiva
(14 ottobre)

Artefatti realizzati nel laboratorio

MATERIALE DIDATTICO 1
MATERIALE DIDATTICO 2
MATERIALE DIDATTICO 3
MATERIALE DIDATTICO 4

Roberta INVERNIZZI

Invernizzi foto

Nero poiesi: generare cura attraverso parole che brillano
(14 ottobre)

Il laboratorio proporrà uno spazio-tempo protetto dedicato alla sperimentazione di sé attraverso un approccio libero, spontaneo e trasformativo rispetto a testi scritti. La tecnica del caviardage diventerà via verso la finalità regina, che consiste nella generazione di una scintilla riflessiva sulla Cura in grado di splendere a lungo, una volta lasciati l’aula e il gruppo.

Artefatti realizzati nel laboratorio

Materiale didattico

Silvia SERACINI

Seracini foto

Francesca MEMINI

Memini foto

Un imprevisto è la sola speranza
(13 ottobre)

A partire dalla poesia di Eugenio Montale “Prima del viaggio”, ci confronteremo con le parole nella loro dimensione incarnata. Attraverso le emozioni e le sensazioni suscitate dai versi, cercheremo di prendere contatto con il “viaggio” in cui ci stiamo trovando proprio in questo momento, come pazienti, come professionisti, come educatori, come esseri umani. Riprendendo contatto con il nostro io-viaggiatore, utilizzeremo la creatività per renderlo visibile attraverso una cartolina.

Poesia memetica
(14 ottobre)

Sai cos’è un meme? Forse non sai come si definisce, ma se hai una connessione internet non puoi essere rimast* immune dal contagio. Quello che forse non sai è che il meme ha molto in comune con il linguaggio poetico. Possiamo usare i meme come linguaggio per raccontare la malattia e le pratche di cura? Durante la pandemia è successo: i meme sono stati una strategia di coping per gestire l’ansia e per la co-costruzione di senso di un’esperienza collettiva. In questo laboratorio affronteremo il lato poetico e giocoso dei meme e ne sperimenteremo il potenziale creando meme e poesie ispirate dai meme.

Artefatti realizzati nel laboratorio

MATERIALE DIDATTICO

Sara NOSARI

Nosari foto

Emanuela GUARCELLO

Avatar

La poesia come pretesto di cura
(13 ottobre)

Il pretesto è un dispositivo narrativo che mette in scena – attraverso forme narrative diverse (brevi racconti, poesie, immagini, video …) – una questione problematica all’interno del percorso di cura, sollevandola in un gioco di punti di vista diversi che attivi un processo di ricerca di risposte mai scontate e sempre significative per le singole situazioni sotto esame.
Il laboratorio intende presentare il dispositivo del pretesto, ricostruirne la struttura metodologica e metterne alla prova la funzione formativa sperimentandolo con i partecipanti proprio nella sua forma narrativa poetica.

Materiale didattico

Amalia Egle GENTILE

Gentile foto

Eleonora DESOGUS

Desogus foto

Poetry in Practice
(13 ottobre)

Uno spazio condiviso e interattivo per sperimentare l’arte poetica nell’espressione e comprensione di vissuti soggettivi nei contesti di cura, con un focus sulle malattie rare. La contaminazione tra pratiche di ascolto e produzione di brevi componimenti poetici, processi di riflessione, strumenti psicodiagnostici è alla base del “2P LAB – Poetry in Practice”: un percorso esperienziale che esplora le connessioni tra creatività e personalità, anche oltre i confini dell’attività laboratoriale in presenza. Ai partecipanti selezionati (max 15 professionisti e studenti in ambito sanitario, sociosanitario e sociale) sarà richiesto di effettuare una breve attività prima del Laboratorio e, nelle settimane successive, sarà inviato un sintetico profilo individuale su quanto emerso durante il percorso.

Materiale didattico

Paola ARCADI

Arcadi foto

Eleonora ZANELLA

Zanella foto

Io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare”: la cura del tempo e il tempo della cura
(14 ottobre)

Tra gli eventi che possono far mutare l’esperienza di tempo, la malattia è certamente uno di quelli che maggiormente porta a riflettere sul significato e sul valore dello stesso. Essa, infatti, rappresenta non tanto un istante isolato lungo la linea del tempo vissuto ma un cambiamento che prende parte alla narrazione della vita di ognuno e che deve essere considerato in opposizione agli orizzonti di passato e futuro. Il tempo della malattia coincide anche con il tempo della cura, ed è un tempo essenzialmente condiviso tra chi lo abita. Ciò che può rendere possibile l’instaurarsi di una relazione significativa è la maniera di abitare il tempo, laddove il curante riesce a intercettare la temporalità dell’altro, e integrarla nella propria.

Come abitiamo il tempo della cura oggi? Quale tempo ci è dato di condividere con noi stessi e con l’altro? Quali dimensioni del tempo si offrono a noi con generosità e quali sono negate?

Il laboratorio si offre come momento di riflessione sul tempo nella cura, attraverso pratiche di close-reading poetiche e musicali.

Victor Attilio CAMPAGNA

Avatar

Lucia ZANNINI

Zannini foto

Tra il dire e il fare poesia coi pazienti e coi curanti: un laboratorio esperienziale
(14 ottobre)

Dopo un breve inquadramento teorico sul tema della poesia nei contesti sanitari (esperienze di utilizzo coi professionisti e coi pazienti), e una introduzione al linguaggio della poesia, il laboratorio prevede delle attività esperienziali basate sulla lettura di testi poetici (non solo analisi dei linguaggi, delle strategie espressive, ma anche dei vissuti che è in grado di suscitare la poesia) e sulla scrittura di frammenti poetici da parte dei partecipanti. Il laboratorio, condotto da una pedagogista e da un medico che ha al suo attivo la pubblicazione di due volumi di poesie, si concluderà con una valutazione dei limiti e delle possibilità dell’utilizzo del linguaggio poetico nelle pratiche di cura e riabilitazione dei pazienti, nonché di cura di sé dei professionisti sanitari.

Artefatti realizzati nel laboratorio

(clicca sulle immagini per visualizzare tutti gli artefatti)

LAB ZANNINI
LAB ZANNINI 3
LAB ZANNINI 2
Materiale didattico

Giacomo NUCCI

Nucci foto

Simonetta DE DONATIS

De Donatis foto

L’acchiapparicordi (e pure qualche sogno)
(14 ottobre)

Con il laboratorio “Acchiapparicordi” il gruppo Mille Gru vuole mostrare come coltivare la memoria a breve termine e aiutare ad attingere ai ricordi della memoria a lungo termine, suscitando emozioni nei partecipanti a partire da ricordi poetici del periodo dell’infanzia, tenuti vivi e chiari grazie a profondi e radicati legami affettivi.
Si vuole mostrare come si può, a partire da versi di poesie e strofe di canzoni imparate a memoria nel periodo dell’infanzia, preadolescenza e adolescenza, costruire un percorso di poesiaterapia con persone affette da Alzheimer e altre forme di deperimento cognitivo, utilizzando tecniche di scrittura e di mæssaggio poetico finalizzati alla cura.

Artefatti realizzati nel laboratorio