Razionale

La quinta edizione del convegno di Pensieri Circolari. Narrazione, formazione e cura intende focalizzare l’attenzione sulle opportunità e potenzialità derivanti dal ricorso al linguaggio poetico e, più in generale, creativo-artistico nelle pratiche di cura e nelle esperienze formative.
In quale rapporto possiamo pensare la poesia, l’espressione artistica e la relazione di cura? Come sostanziare la relazione di cura ricorrendo all’espressione poetica e artistica? Diversi sguardi (filosofici, pedagogici, estetici…) evidenziano il nesso della parola poetica e dell’espressione artistica con l’essenza di ciò che qualifica la nostra umanità. Come arginare allora una cultura tecnocratica, efficientista e individualista recuperando il valore del dialogo e l’uso della creatività generativa nelle pratiche di cura e nella formazione dei professionisti sanitari?

Destinatari, accreditamento ECM e iscrizioni

Il convegno è rivolto a tutte le professioni sanitarie e socio-educative per un totale di 450 partecipanti. È stato richiesto l’accreditamento ECM per tutte le figure professionali sanitarie.
L’assegnazione dei crediti è vincolata alla partecipazione al 100% del tempo dell’iniziativa formativa e al superamento della verifica di apprendimento.
Per questo evento è attiva la modalità di iscrizione on line sul portale della Regione Piemonte per la Formazione Continua in Sanità: www.formazionesanitapiemonte.it

codice corso 44637

N. crediti ECM: 3

La partecipazione al convegno è GRATUITA.

È fondamentale indicare, all’atto dell’iscrizione on line, un indirizzo email valido.
I partecipanti saranno assegnati ai Laboratori (che sono parte integrante del percorso accreditato) tenendo conto delle preferenze che saranno raccolte attraverso il modulo che sarà loro inviato dalla segreteria. Si consiglia pertanto agli interessati di iscriversi possibilmente con un largo anticipo rispetto all’evento.

Programma

Venerdì 13 ottobre

13.30 Animazioni teatrali di benvenuto
13.45 Registrazione dei partecipanti
14.00 Saluti delle Autorità, Prof. Vincenzo ALASTRA
14.10 Apertura dei lavori

Moderano la sessione
Barbara BRUSCHI

14.20 Lo spazio poetico come spazio di cura: confini e opportunità, Prof.ssa Sara NOSARI
14.50 L’essenza terapeutica di due arti: medicina e poesia nelle varie età della vita, Dott.ssa Patrizia VALPIANI
15.20 Parole, immagini: agire poieticamente, Prof. Vincenzo ALASTRA
15.50 Presentazione e avvio dei Laboratori

16.00 – 18.00 LABORATORI PARALLELI

Lab.1 A Un viaggio di esperienza creativa ispirazione e dinamiche poetiche, Patrizia Valpiani
Lab.2 A La Scrittura Kintsugi: l’oro nella frattura, Domenico Bulfaro
Lab.3 A La poesia come pretesto di cura, Sara Nosari e Emanuela Guarcello
Lab.4 A Fotografia come indagine, Enzo Cei
Lab.5 A Parole come sipari. Caviardage ed elaborazione dell’esperienza, Rosa Introcaso
Lab.6 A Parlare ai bambini della loro malattia o di quella dei loro genitori, Momcilo Jankovic
Lab.7 A Un imprevisto è la sola speranza, Francesca Memini e Silvia Seracini
Lab.8 A Dalle immagini che si ‘vedono’ alle immagini che si ‘vivono’: appunti per una estetica del tempo fotografico e cinematografico tra nostalgia e desiderio, Manuele Cecconello
Lab.9 A Mail Art: giostra di bellezza e di cura, Vincenzo Alastra
Lab.10 A Poetry in Practice, Amalia Egle Gentile e Eleonora Desogus
Lab. 11 A La salute a fumetti? Le narrazioni grafiche come strumento comunicativo, terapeutico e formativo in ambito sanitario, Alice Scavarda

Sabato 14 ottobre

8.45 Saluti della Direzione Generale ASL BI e ripresa dei lavori congressuali

Modera la sessione
Vincenzo ALASTRA

9:15 Creatività o generatività? Il portato delle parole nella prospettiva pedagogica dell’arte nell’era dell’algoritmo, Prof.ssa Cristina CASASCHI
9.45 Il ruolo dei linguaggi poetici e artistici nell’educazione del paziente, Prof.ssa Lucia ZANNINI

Modera la sessione
Cristina CASASCHI

10.15 Cos’è la poetry therapy. Storia, teorie e pratiche, Prof. Domenico BULFARO

10.45 Pausa caffè

11.15 Poesia e Psiche – Dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia, Prof. Luca BUONAGUIDI
11.45 Animazione musicale a cura di Riccardo RUGGERI – Circle Song

12.15 – 13.30 LUNCH

14.00 – 16.00 LABORATORI PARALLELI

Lab.1 B “Io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare”: la cura del tempo e il tempo della cura, Paola Arcadi e Eleonora Zanella
Lab.2 B L’acchiapparicordi (e pure qualche sogno), Simonetta De Donatis e Giacomo Nucci
Lab.3 B La Scrittura Kintsugi: l’oro nella frattura, Domenico Bulfaro
Lab.4 B Dalla parte del paziente, Enzo Cei
Lab.5 B La creatività nel linguaggio filmico: stupore e gesti di cura, Lorenza Garrino
Lab.6 B La scrittura poetica dell’Haiku: tra creatività, generatività e cura educativa, Teresa Iavarone
Lab.7 B Nero poiesi: generare cura attraverso parole che brillano, Roberta Invernizzi
Lab.8 B Poesia memetica, Francesca Memini e Silvia Seracini
Lab.9 B Tra il dire e il fare poesia coi pazienti e coi curanti: un laboratorio esperienziale, Lucia Zannini e Victor Attilio Campagna
Lab.10 B Sentieri di poesia visiva, Alastra Vincenzo
Lab. 11 B Ambulance songs – non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita, Luca Buonaguidi

16.00 Conclusioni e saluti

scarica il pieghevole

Relatori e abstract

Vincenzo ALASTRA

Parole, immagini: agire poieticamente

Domenico BULFARO

Cos’è la poetry therapy. Storia, teorie e pratiche

Con tratti brevi e salienti si spiega cos’è la poetry therapy o poesiaterapia; chi è e come opera il poetaterapeuta; con quali età, gruppi e contesti si opera e in che modo. Il racconto di queste esperienze quotidiane è incorniciato da una ricostruzione storica della poetry therapy americana e italiana dal 1992 a oggi, tramite il quale si indicano i principali pionieri statunitensi e italiani nonché la descrizione dei loro percorsi di ricerca, delle teorie, delle pratiche e delle modellistiche che ne sono seguite.

Luca BUONAGUIDI

Dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia

Oggi sappiamo che i poeti hanno sentito la poesia sgorgare da uno spazio interdetto alla ragione, il luogo originale dell’unione tra essere e natura. Sappiamo che i filosofi sono nati da quest’antica scissione e a partire da ciò si sono interrogati circa l’arcaico sentire-e-capire del poetare. Infine, sappiamo che gli psicologi tentano di comprendere l’esperienza di vita degli uomini da quel fatidico momento in cui Freud risolse un problema clinico con i versi di un poema classico. Ciò che continuiamo a non sapere è l’enigma della poesia tra terapia e follia, da dove viene l’ispirazione poetica e come la psicologia può riconoscerla. La risposta è la poesia come altra scienza del Sé e cura dell’Altro.

Cristina CASASCHI

Creatività o generatività? Il portato delle parole nella prospettiva pedagogica dell’arte nell’era dell’algoritmo

L’orizzonte semantico della creatività nel secolo scorso ha avuto una straordinaria diffusione, tanto da poter essere annoverato tra quelli più frequentemente associati alla dimensione educativa e formativa, alle arti, al design. Di fronte alle sfide culturali dell’epoca, in particolare quelle poste dall’Intelligenza Artificiale esso richiede, oggi, una rifocalizzazione che evidenzi quei caratteri distintivi che connotano non soltanto la capacità di produrre il nuovo, ma anche, e soprattutto, la dimensione generativa relazionale tipica (e insostituibile?) dell’essere umano.

Sara NOSARI

Lo spazio poetico come spazio di cura: confini e opportunità

Lo spazio poetico è spazio che dà accesso a un “secondo mondo”. Qui è possibile scoprire un ordine di senso ulteriore che permette di rileggere le diverse esperienze dell’esistenza umana. Di questo secondo mondo ha particolarmente bisogno la persona nel momento in cui affronta esperienze che necessitano di cura.
Lo spazio poetico va quindi ricostruito nei suoi elementi portanti e nelle sue dinamiche di senso per poter riconoscere le opportunità che offre per un efficace intervento di cura.

Patrizia VALPIANI

L’essenza terapeutica di due arti: medicina e poesia nelle varie età della vita

Un excursus nella medicina e nella poesia durante le diverse età della vita,  un fil rouge tra capacità acquisite con lo studio e l’esperienza e capacità istintive emotive e relazionali. Si potrebbe obiettare che arte e scienza vivono rapporti problematici, la scienza si occupa di cose razionali, l’arte è frutto di immaginazione creativa. Ne parlarono già filosofi come Pitagora, Lucrezio, Cartesio…Letterati come Dante che nel celebre ventiquattresimo canto del Purgatorio scrive “ a quel modo che detta dentro vo significando”. L’artista intuisce per barlumi questa dettatura. Il medico non farà forse lo stesso? La poesia cerca di carpire il segreto delle cose. La medicina non fa forse lo stesso? Entrambe, poesia e medicina, si manifestano attraverso un uso sensibile della parola in armonia tra bello e brutto, tra vita e dolore.

Lucia ZANNINI

Il ruolo dei linguaggi poetici e artistici nell’educazione del paziente

Quando parliamo di “educazione del paziente”, facciamo riferimento a un intervento che si pone come finalità quella di sviluppare nel malato comportamenti e attitudini positive verso la propria salute, nella direzione di migliorare la sua qualità di vita. I pazienti, tuttavia, non hanno unicamente bisogno di informazioni e insegnamenti, ma necessitano parimenti di interventi focalizzati sulla ricerca di senso, che non sono sovrapponibili a quelli semplicemente finalizzati a dare informazioni/spiegazioni o a sviluppare determinate skill (come misurare la glicemia, usare correttamente il distanziatore per l’inalazione dei farmaci ecc.). Il lavoro sulla ricerca di senso può essere facilitato mediante interventi psicoeducativi e/o autobiografici, nei quali può essere utile utilizzare un linguaggio poetico e, più in generale, creativo-artistico.

Laboratori e abstract

Vincenzo ALASTRA

Mail Art: giostra di bellezza e di cura
(13 ottobre)

Sentieri di poesia visiva
(14 ottobre)

Paola ARCADI

Io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare”: la cura del tempo e il tempo della cura
(14 ottobre)

Tra gli eventi che possono far mutare l’esperienza di tempo, la malattia è certamente uno di quelli che maggiormente porta a riflettere sul significato e sul valore dello stesso. Essa, infatti, rappresenta non tanto un istante isolato lungo la linea del tempo vissuto ma un cambiamento che prende parte alla narrazione della vita di ognuno e che deve essere considerato in opposizione agli orizzonti di passato e futuro. Il tempo della malattia coincide anche con il tempo della cura, ed è un tempo essenzialmente condiviso tra chi lo abita. Ciò che può rendere possibile l’instaurarsi di una relazione significativa è la maniera di abitare il tempo, laddove il curante riesce a intercettare la temporalità dell’altro, e integrarla nella propria.

Come abitiamo il tempo della cura oggi? Quale tempo ci è dato di condividere con noi stessi e con l’altro? Quali dimensioni del tempo si offrono a noi con generosità e quali sono negate?

Il laboratorio si offre come momento di riflessione sul tempo nella cura, attraverso pratiche di close-reading poetiche e musicali.

Domenico BULFARO

La Scrittura Kintsugi: l’oro nella frattura
(13 e 14 ottobre)

Trasformare la sofferenza nel proprio oro: è questa l’essenza della Scrittura Kintsugi®, metodo di poesiaterapia e tecnica di scrittura terapeutica sviluppata e messa a punto da Dome Bulfaro; si tratta di una forma di cura innovativa, di auto-mutuo aiuto, che l’ideatore con il suo equipe “Mille Gru” ha già sperimentato con notevoli risultati ottenuti con tutte le età e gruppi/contesti anche molto diversi fra loro. Il laboratorio, che ha una funzione conoscitiva e dimostrativa, esplora alcune modalità di Scrittura kintsugii®, tra le oltre venti differenti forme ideate, concentrandosi sulla quartina, fiore di questa tecnica. Le poesie kintsugi nascono dall’unione di tre componenti: l’arte del kintsugi (l’arte giapponese di riparare gli oggetti di ceramica con l’oro), lo haiku e la quartina poetica occidentale e mediorientale.

Luca BUONAGUIDI

Ambulance songs – non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita
(14 ottobre)

Hai una canzone che ti ha salvato la vita?
Ambulance Songs è un progetto che al posto della critica propone, come diceva Susan Sontag, un’erotica dell’esperienza artistica. Per partecipare non devi per forza conoscere la storia della musica, quel che ti serve è la storia dell’amore tra te e quella musica, scrivere un pezzo della tua autobiografia attraverso la colonna sonora di quel momento, per non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita.

Victor Attilio CAMPAGNA

Tra il dire e il fare poesia coi pazienti e coi curanti: un laboratorio esperienziale
(14 ottobre)

Dopo un breve inquadramento teorico sul tema della poesia nei contesti sanitari (esperienze di utilizzo coi professionisti e coi pazienti), e una introduzione al linguaggio della poesia, il laboratorio prevede delle attività esperienziali basate sulla lettura di testi poetici (non solo analisi dei linguaggi, delle strategie espressive, ma anche dei vissuti che è in grado di suscitare la poesia) e sulla scrittura di frammenti poetici da parte dei partecipanti. Il laboratorio, condotto da una pedagogista e da un medico che ha al suo attivo la pubblicazione di due volumi di poesie, si concluderà con una valutazione dei limiti e delle possibilità dell’utilizzo del linguaggio poetico nelle pratiche di cura e riabilitazione dei pazienti, nonché di cura di sé dei professionisti sanitari.

Manuele CECCONELLO

Dalle immagini che si ‘vedono’ alle immagini che si ‘vivono’: appunti per una estetica del tempo fotografico e cinematografico tra nostalgia e desiderio
(13 ottobre)

Cinema e fotografia sono “arti del tempo” giacché quanto fanno con la realtà è rendere parti di essa indipendenti dalla transitorietà del tempo che scorre e riproporle in una versione convenzionale e trasmettibile tecnicamente sempre uguale. Quanto è presente in una immagine – fissa o in movimento – è dunque un simulacro istantaneo di realtà che è fatta e contiene “tempo che scorre” o che “è scorso” una volta e per sempre. Nel laboratorio si approfondiscono questi concetti con la visione e il commento di fotografie, spezzoni di film e opere video di importanti artisti messi a confronto anche con l’ambiente mediale contemporaneo e l’uso dei suoi mezzi di riproduzione e registrazione.

Enzo CEI

Fotografia come indagine
(13 ottobre)

Avvalendosi delle sue fotografie, saranno offerti punti di vista  scaturiti da una prolungata permanenza nelle varie realtà sanitarie per condividere il tempo terapeutico e del riaccendersi della speranza.

Dalla parte del paziente
(14 ottobre)

L’incontro ricalcherà il taglio del suo lavoro scelto e condotto per portare all’attenzione dell’opinione pubblica questioni riguardanti la salute della persona vista dalla parte di chi vi opera e di chi vi si affida.

Simonetta DE DONATIS

L’acchiapparicordi (e pure qualche sogno)
(14 ottobre)

Con il laboratorio “Acchiapparicordi” il gruppo Mille Gru vuole mostrare come coltivare la memoria a breve termine e aiutare ad attingere ai ricordi della memoria a lungo termine, suscitando emozioni nei partecipanti a partire da ricordi poetici del periodo dell’infanzia, tenuti vivi e chiari grazie a profondi e radicati legami affettivi.
Si vuole mostrare come si può, a partire da versi di poesie e strofe di canzoni imparate a memoria nel periodo dell’infanzia, preadolescenza e adolescenza, costruire un percorso di poesiaterapia con persone affette da Alzheimer e altre forme di deperimento cognitivo, utilizzando tecniche di scrittura e di mæssaggio poetico finalizzati alla cura.

Eleonora DESOGUS

Poetry in Practice
(13 ottobre)

Uno spazio condiviso e interattivo per sperimentare l’arte poetica nell’espressione e comprensione di vissuti soggettivi nei contesti di cura, con un focus sulle malattie rare. La contaminazione tra pratiche di ascolto e produzione di brevi componimenti poetici, processi di riflessione, strumenti psicodiagnostici è alla base del “2P LAB – Poetry in Practice”: un percorso esperienziale che esplora le connessioni tra creatività e personalità, anche oltre i confini dell’attività laboratoriale in presenza. Ai partecipanti selezionati (max 15 professionisti e studenti in ambito sanitario, sociosanitario e sociale) sarà richiesto di effettuare una breve attività prima del Laboratorio e, nelle settimane successive, sarà inviato un sintetico profilo individuale su quanto emerso durante il percorso.

Amalia Egle GENTILE

Poetry in Practice
(13 ottobre)

Uno spazio condiviso e interattivo per sperimentare l’arte poetica nell’espressione e comprensione di vissuti soggettivi nei contesti di cura, con un focus sulle malattie rare. La contaminazione tra pratiche di ascolto e produzione di brevi componimenti poetici, processi di riflessione, strumenti psicodiagnostici è alla base del “2P LAB – Poetry in Practice”: un percorso esperienziale che esplora le connessioni tra creatività e personalità, anche oltre i confini dell’attività laboratoriale in presenza. Ai partecipanti selezionati (max 15 professionisti e studenti in ambito sanitario, sociosanitario e sociale) sarà richiesto di effettuare una breve attività prima del Laboratorio e, nelle settimane successive, sarà inviato un sintetico profilo individuale su quanto emerso durante il percorso.

Lorenza GARRINO

La creatività nel linguaggio filmico: stupore e gesti di cura
(14 ottobre)

Il linguaggio filmico inteso nella sua componente artistica e creativa unisce l’elemento ludico ad un’istanza didattico-conoscitiva, configuran­dosi come una vera e propria composizione narrativa-dida­scalica.  L’utilizzo dei filmati nella for­mazione alle cure favorisce lo sviluppo di processi di pensiero criti­co e riflessivo, gettando i presupposti per un apprendimento trasformativo. Consente di riflettere su quanto vi possano essere attimi “fuggenti” di puro stupore, straordinari, che dilatano il tempo e lo spazio ed espandono la consapevolezza, cogliendo l’emozione di una sorpresa, di un regalo inaspettato, di un gesto d’affetto inatteso. Riconoscere nel quotidiano delle cure il sentimento dello stupore e della meraviglia, ed abbandonarsi ad esso per qualche istante, espande il senso di sé, riempie la vita di creatività e di gioia, aumenta il benessere e l’equilibrio psicologico. Nel laboratorio verranno trattati questi temi attraverso la visione di spezzoni di film ed un confronto riflessivo in piccolo e grande gruppo.

Emanuela GUARCELLO

La poesia come pretesto di cura
(13 ottobre)

Il pretesto è un dispositivo narrativo che mette in scena – attraverso forme narrative diverse (brevi racconti, poesie, immagini, video …) – una questione problematica all’interno del percorso di cura, sollevandola in un gioco di punti di vista diversi che attivi un processo di ricerca di risposte mai scontate e sempre significative per le singole situazioni sotto esame.
Il laboratorio intende presentare il dispositivo del pretesto, ricostruirne la struttura metodologica e metterne alla prova la funzione formativa sperimentandolo con i partecipanti proprio nella sua forma narrativa poetica.

Teresa IAVARONE

La scrittura poetica dell’Haiku: tra creatività, generatività e cura educativa
(14 ottobre)

Il laboratorio si prefigura quale opportunità di sperimentare un approccio compositivo, creativo e generativo della poesia Haiku a supporto delle relazioni di cura, al fine di sollecitare condotte educative dell’altro e di sé attraverso la “messa in gioco” sia dei professionisti sanitari e dell’educazione sia dei pazienti. A partire dalla conoscenza degli elementi essenziali della costruzione poetica, l’esercizio della scrittura di Haiku offrirà stimolo per indagare emozioni personali, percorsi di vita, tra agiti professionali e vissuti di malattia, offrendosi come strumento di dialogo terapeutico e trasformativo.

Rosa INTROCASO

Parole come sipari. Caviardage ed eleborazione dell’esperienza
(13 ottobre)

Il workshop, a partire dalla presentazione di un’esperienza di animazione di un gruppo di donatori e volontari dell’Associazione Italiana Donatori Organi, intende presentare e proporre ai partecipanti uno strumento che consente di innescare un processo di elaborazione creativa e poetica dei propri vissuti esperienziali.
Nel corso del laboratorio i partecipanti saranno invitati a sperimentarsi con la realizzazione di un caviardage a partire da una serie di stimoli e tracce che verranno fornite dai formatori.

Roberta INVERNIZZI

Nero poiesi: generare cura attraverso parole che brillano
(14 ottobre)

Il laboratorio proporrà uno spazio-tempo protetto dedicato alla sperimentazione di sé attraverso un approccio libero, spontaneo e trasformativo rispetto a testi scritti. La tecnica del caviardage diventerà via verso la finalità regina, che consiste nella generazione di una scintilla riflessiva sulla Cura in grado di splendere a lungo, una volta lasciati l’aula e il gruppo.

Momcilo JANKOVIC

Parlare ai bambini della loro malattia o di quella dei loro genitori
(13 ottobre)

Ho eseguito finora più di 750 comunicazioni di diagnosi di leucemia o di patologia cronica a minori dai 4 ai 18 anni, e nel 70% dei casi in presenza di eventuali fratelli. La metodologia seguita ha previsto l’utilizzo di una metafora (giardino fiorito), la comunicazione senza la presenza dei genitori (medico – minore/i), modalità dialogata.
Con lo stesso schema ho eseguito finora più di 55 comunicazioni a minore/i della malattia oncologica o terminale di un genitore.

Francesca MEMINI

Un imprevisto è la sola speranza
(13 ottobre)

A partire dalla poesia di Eugenio Montale “Prima del viaggio”, ci confronteremo con le parole nella loro dimensione incarnata. Attraverso le emozioni e le sensazioni suscitate dai versi, cercheremo di prendere contatto con il “viaggio” in cui ci stiamo trovando proprio in questo momento, come pazienti, come professionisti, come educatori, come esseri umani. Riprendendo contatto con il nostro io-viaggiatore, utilizzeremo la creatività per renderlo visibile attraverso una cartolina.

Poesia memetica
(14 ottobre)

Sai cos’è un meme? Forse non sai come si definisce, ma se hai una connessione internet non puoi essere rimast* immune dal contagio. Quello che forse non sai è che il meme ha molto in comune con il linguaggio poetico. Possiamo usare i meme come linguaggio per raccontare la malattia e le pratche di cura? Durante la pandemia è successo: i meme sono stati una strategia di coping per gestire l’ansia e per la co-costruzione di senso di un’esperienza collettiva. In questo laboratorio affronteremo il lato poetico e giocoso dei meme e ne sperimenteremo il potenziale creando meme e poesie ispirate dai meme.

Sara NOSARI

La poesia come pretesto di cura
(13 ottobre)

Il pretesto è un dispositivo narrativo che mette in scena – attraverso forme narrative diverse (brevi racconti, poesie, immagini, video …) – una questione problematica all’interno del percorso di cura, sollevandola in un gioco di punti di vista diversi che attivi un processo di ricerca di risposte mai scontate e sempre significative per le singole situazioni sotto esame.
Il laboratorio intende presentare il dispositivo del pretesto, ricostruirne la struttura metodologica e metterne alla prova la funzione formativa sperimentandolo con i partecipanti proprio nella sua forma narrativa poetica.

Giacomo NUCCI

L’acchiapparicordi (e pure qualche sogno)
(14 ottobre)

Con il laboratorio “Acchiapparicordi” il gruppo Mille Gru vuole mostrare come coltivare la memoria a breve termine e aiutare ad attingere ai ricordi della memoria a lungo termine, suscitando emozioni nei partecipanti a partire da ricordi poetici del periodo dell’infanzia, tenuti vivi e chiari grazie a profondi e radicati legami affettivi.
Si vuole mostrare come si può, a partire da versi di poesie e strofe di canzoni imparate a memoria nel periodo dell’infanzia, preadolescenza e adolescenza, costruire un percorso di poesiaterapia con persone affette da Alzheimer e altre forme di deperimento cognitivo, utilizzando tecniche di scrittura e di mæssaggio poetico finalizzati alla cura.

Silvia SERACINI

Un imprevisto è la sola speranza
(13 ottobre)

A partire dalla poesia di Eugenio Montale “Prima del viaggio”, ci confronteremo con le parole nella loro dimensione incarnata. Attraverso le emozioni e le sensazioni suscitate dai versi, cercheremo di prendere contatto con il “viaggio” in cui ci stiamo trovando proprio in questo momento, come pazienti, come professionisti, come educatori, come esseri umani. Riprendendo contatto con il nostro io-viaggiatore, utilizzeremo la creatività per renderlo visibile attraverso una cartolina.

Poesia memetica
(14 ottobre)

Sai cos’è un meme? Forse non sai come si definisce, ma se hai una connessione internet non puoi essere rimast* immune dal contagio. Quello che forse non sai è che il meme ha molto in comune con il linguaggio poetico. Possiamo usare i meme come linguaggio per raccontare la malattia e le pratche di cura? Durante la pandemia è successo: i meme sono stati una strategia di coping per gestire l’ansia e per la co-costruzione di senso di un’esperienza collettiva. In questo laboratorio affronteremo il lato poetico e giocoso dei meme e ne sperimenteremo il potenziale creando meme e poesie ispirate dai meme.

Alice SCAVARDA

La salute a fumetti? Le narrazioni grafiche come strumento comunicativo, terapeutico e formativo in ambito sanitario
(13 ottobre)

Il laboratorio, della durata di due ore, fornisce conoscenze in merito all’utilizzo del fumetto come strumento comunicativo/divulgativo, terapeutico e (auto)formativo, soprattutto in ambito sanitario. Inoltre, si prefigge di sviluppare alcune competenze di base relative alla lettura e alla comprensione di strisce e vignette, nonché alla produzione in gruppo di dialoghi e brevi narrazioni sottoforma di fumetto, su temi specifici.
A partire dalla presentazione della Graphic Medicine, campo di studi interdisciplinare che si sta affermando a livello internazionale, si approfondiranno le potenzialità delle graphic pathographies (narrazioni grafiche sui temi della salute e della malattia) nel: 1. comunicare i vissuti di pazienti e caregiver a persone interessate o a un pubblico più vasto; 2. combattere lo stigma che grava ancora alcune condizioni; 3. potenziare le capacità emotivo-relazionali dei professionisti sanitari e sociali.

Patrizia VALPIANI

Un viaggio di esperienza creativa, ispirazione e dinamiche poetiche
(13 ottobre)

Nella prima parte dell’incontro si propongono due immagini che sembrano contrapporsi: una legata al quotidiano esistere, una legata al mondo della fantasia e del sogno e su questa base si invita a scrivere un breve componimento attingendo al proprio mondo interiore e alle proprie esperienze. Insieme poi le leggeremo, parlando di emozione e di musicalità.

Eleonora ZANELLA

Io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare”: la cura del tempo e il tempo della cura
(14 ottobre)

Tra gli eventi che possono far mutare l’esperienza di tempo, la malattia è certamente uno di quelli che maggiormente porta a riflettere sul significato e sul valore dello stesso. Essa, infatti, rappresenta non tanto un istante isolato lungo la linea del tempo vissuto ma un cambiamento che prende parte alla narrazione della vita di ognuno e che deve essere considerato in opposizione agli orizzonti di passato e futuro. Il tempo della malattia coincide anche con il tempo della cura, ed è un tempo essenzialmente condiviso tra chi lo abita. Ciò che può rendere possibile l’instaurarsi di una relazione significativa è la maniera di abitare il tempo, laddove il curante riesce a intercettare la temporalità dell’altro, e integrarla nella propria.

Come abitiamo il tempo della cura oggi? Quale tempo ci è dato di condividere con noi stessi e con l’altro? Quali dimensioni del tempo si offrono a noi con generosità e quali sono negate?

Il laboratorio si offre come momento di riflessione sul tempo nella cura, attraverso pratiche di close-reading poetiche e musicali.

Lucia ZANNINI

Tra il dire e il fare poesia coi pazienti e coi curanti: un laboratorio esperienziale
(14 ottobre)

Dopo un breve inquadramento teorico sul tema della poesia nei contesti sanitari (esperienze di utilizzo coi professionisti e coi pazienti), e una introduzione al linguaggio della poesia, il laboratorio prevede delle attività esperienziali basate sulla lettura di testi poetici (non solo analisi dei linguaggi, delle strategie espressive, ma anche dei vissuti che è in grado di suscitare la poesia) e sulla scrittura di frammenti poetici da parte dei partecipanti. Il laboratorio, condotto da una pedagogista e da un medico che ha al suo attivo la pubblicazione di due volumi di poesie, si concluderà con una valutazione dei limiti e delle possibilità dell’utilizzo del linguaggio poetico nelle pratiche di cura e riabilitazione dei pazienti, nonché di cura di sé dei professionisti sanitari.

In vista del Convegno, alcuni relatori hanno voluto inviarci un breve video messaggio.

Poster presentati al Convegno

Intervengono

Prof. Vincenzo ALASTRA, Università degli Studi di Torino e ASL BI
Dott.ssa Eva ANSELMO, ASL BI
Prof.ssa Paola ARCADI, Università degli Studi di Milano Statale
Prof.ssa Barbara BRUSCHI, Università degli Studi di Torino
Dott. Domenico BULFARO, Poetry Therapy Italia
Dott. Luca BUONAGUIDI, Psicologo e Scrittore
Dott. Victor Attilio CAMPAGNA, Università degli Studi di Milano Statale
Prof.ssa Valeria CAPPELLATO, Università degli studi di Torino
Prof.ssa Cristina CASASCHI, Università degli Studi di Milano Statale
Dott. Manuele CECCONELLO, Regista e Fotografo
Enzo CEI, Fotografo e documentarista
Dott.ssa Antonella CROSO, ASL BI
Dott.ssa Simonetta DE DONATIS, Associazione Mille Gru
Prof.ssa Lorenza GARRINO, già ricercatrice Università degli Studi di Torino
Dott.ssa Amalia GENTILE, Istituto Superiore di Sanità
Prof.ssa Emanuela GUARCELLO, Università degli studi di Torino
Prof.ssa Maria Teresa IAVARONE, docente Scuola Secondaria di 2° Grado
Rosa INTROCASO, ASL BI
Dott.ssa Roberta INVERNIZZI, Anteo Impresa Sociale
Dott. Momcilo JANKOVIC, IRCCS San Gerardo dei Tintori Monza
Dott.ssa Francesca MEMINI, Project Manager
Prof.ssa Sara NOSARI, Università degli studi di Torino
Dott. Giacomo NUCCI, Associazione Mille Gru
Riccardo RUGGERI, musicista
Dott.ssa Silvia SERACINI, Università Politecnica delle Marche
Prof.ssa Alice SCAVARDA, Università degli Studi di Torino
Dott.ssa Patrizia VALPIANI, Associazione Medici Scrittori Italiani
Dott.ssa Eleonora ZANELLA, Università degli studi di Milano Statale
Prof.ssa Lucia ZANNINI, Università degli Studi di Milano Statale

Comitato scientifico

Vincenzo ALASTRA, ASL BI e Università degli Studi di Torino
Barbara BRUSCHI, Università degli Studi di Torino
Valeria CAPPELLATO, Università degli Studi di Torino
Cristina CASASCHI, Università Statale di Milano
Amalia GENTILE, Istituto Superiore Sanità
Sara NOSARI, Università degli Studi di Torino
Lucia ZANNINI, Università degli Studi di Milano

INFORMAZIONI: alice.marazzato@aslbi.piemonte.it – 015 1515 3213

Con il contributo economico di: