Il progetto “Il lavoro non visto” fa riferimento a un laboratorio formativo che ha coinvolto 12 infermieri dell’ASL BI operanti nei Servizi Territoriali, al domicilio dei pazienti.

Questa esperienza, sviluppatasi nella forma di un Laboratorio Narrativo Esperienziale Autobiografico Riflessivo condotto da Vincenzo Alastra e Rosa Introcaso, è stata avviata in seno alla Comunità di Pratica (Alastra, Kaneklin e Scaratti, 2012) che ha avuto vita nel periodo gennaio 2011 – maggio 2012. L’intento del laboratorio è stato quello di promuovere, appunto, la messa in parola del “lavoro non visto”, favorendo l’emersione del senso, dell’intrinseco valore e della complessità che sostanziano competenze e pratiche professionali a volte poco considerate e riconosciute dagli stessi professionisti che, quotidianamente, si trovano in queste impegnati. A partire da queste finalità, i partecipanti sono stati invitati a mettere per iscritto racconti di esperienze paradigmatiche, capaci di dar voce e far comprendere il mondo dei significati e la portata delle azioni messe in atto da chi opera nell’ambito delle cure domiciliari. È stato così possibile intercettare storie emotivamente coinvolgenti: quelle di chi opera a contatto con pazienti, famigliari e colleghi di diversi servizi e realtà. Le esperienze vissute da questi professionisti della cura si riferiscono a situazioni diversificate e tutte portatrici di bisogni e ansie particolari, di imprevisti e problemi che richiedono solide competenze e notevoli doti di inventiva e creatività. Si è così riusciti a “far vedere” le competenze “diagnostiche” e decisionali non comuni messe in atto da questi operatori, la padronanza di pratiche e tecniche specifiche, la loro partecipazione empatica alle vicende umane e le capacità relazionali straordinarie dimostrate in situazioni emotivamente impegnative (in tema di cure domiciliari vedi Scheda Approfondimento: “I luoghi della cura”).

La metodologia formativa seguita ha fatto riferimento a pratiche narrativo-riflessive che il Servizio Formazione della ASL BI è andato perfezionando negli anni in diverse esperienze. Tratto caratterizzante tale metodologia è costituito dalla scrittura individuale, da parte dei professionisti, di racconti esperienziali attinenti diversi ambiti della loro pratica di cura e dal confronto riflessivo condotto sulle esperienze raccontate. Il modello formativo che è stato via via messo a punto è stato denominato Laboratorio NEAR, espressione questa derivata dall’acronimo di: “Laboratorio Narrativo Esperienziale Autobiografico Riflessivo”. Un Laboratorio NEAR comprende un gruppo non numeroso di professionisti della cura (intorno alle 12 unità) che si confronta, attraverso determinate pratiche narrative e discorsive, partecipando a tutta una serie di stimolazioni ed esercitazioni (si rimanda alla Scheda Approfondimento: I Laboratori NEAR).

Enti organizzatori e Partnership
ASL BI – Servizio Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane

Direzione scientifica
Vincenzo Alastra

Conduttori del laboratorio formativo
Vincenzo Alastra, Rosa Introcaso

Allegati
I luoghi della cura
I Laboratori NEAR

Link
I luoghi della cura

Altri riferimenti
Alastra V., Kanekin C. e Scaratti G. (2012), La formazione situata. Repertori di pratica, Franco Angeli. Milano

Contatti
Servizio Formazione ASL BI
Tel. 015 15153220
vincenzo.alastra@aslbi.piemonte.it